JOHANNESBURG, IL SUMMIT DELLA TERRA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

settembre 2002

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La Conferenza di Johannesburg, WSSD, World Summit on Sustainable Development, si tiene nell'estate del 2002 in un momento di crisi dichiarata dell'approccio multilaterale al negoziato internazionale e dello stesso sistema della Nazioni Unite. Non è passato un anno dalla terribile distruzione delle torri gemelle. Dopo poco gli Stati Uniti, sordi all'appello alla pace loro rivolto da Nelson Mandela dalla tribuna assembleare del WSSD, invaderanno l'Iraq seguendo l'idea neo-con della prova di forza contro il terrorismo internazionale e della guerra preventiva, che si rivelerà disastrosa, incuranti dell'isolamento internazionale che si evidenziò proprio nel corso del WSSD, in particolare durante l'intervento di Colin Powell, personaggio in altre circostanze moderato  dell'amministrazione repubblicana.

Le Nazioni Unite giocarono al summit una partita in tono minore, sostanzialmente sulla difensiva anche in ragione dell'esito modesto che ebbe la Conferenza di Monterey della primavera dello stesso anno, per il finanziamento dello sviluppo, in cui nella sostanza  tramontò l'ormai temuto obiettivo del sette per mille.

Ciò non ha fortunatamente impedito, però, che la comunità dei delegati dei vari paesi difendesse valorosamente i Principi di Rio e Agenda 21, sospinta dall'Unione Europea, dal Sud Africa e da parte dei paesi latino-americani, sostenuta da un'animosa platea di ambientalisti e dalle attese del mondo intero, ben rappresentate dall'importante Memorandum per Johannesburg. Concessioni furono fatte necessariamente agli occasionali nemici multilateralismo, Stati Uniti, Italia ed altri paesi di primo piano, in favore di nuovi Programmi bilaterali per lo sviluppo cosiddette iniziative di Tipo 2, della cui verifica restiamo ancora in attesa.  

Il principio di Rio per il quale si è più duramente combattuto è "La responsabilità comune ma differenziata" ed anche il Principio di precauzione. Fortunatamente il WSSD ha potuto confermare gli obiettivi dell'Assemblea del Millennio, tenuta solennemente due anni prima a New York nel settembre del 2000, la cui Dichiarazione viene assunta, assieme ai documenti di Rio, nella Dichiarazione Politica di Johannesburg. Nel Piano di Implementazione approvato a Johannesburg viene aggiunto un numero limitato di obiettivi nuovi, tra essi la sostanziale diminuzione della erosione delle specie entro il 2010 e la ricostituzione degli stock ittici mondiali entro il 2015. I testi tradotti di queste due dichiarazioni sono riportati di seguito. 

 


 Dichiarazione Politica di Johannesburg

Nazioni Unite

WSSD, Settembre 2002

Gli impegni di Johannesburg per lo sviluppo sostenibile

Dalle nostre origini al Futuro 

  1. Noi, rappresentanti della popolazione mondiale, riuniti al Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg, Sud Africa, dal 2 al 4 Settembre 2002, rinnoviamo il nostro impegno per uno sviluppo sostenibile.     

  2. Ci impegniamo per costruire una società globale umana e solidale, consapevoli del bisogno di dignità di tutti.

  3. All’inizio di questo Summit, i bambini del mondo ci hanno detto con voce semplice ma chiara che il futuro appartiene a loro, sfidandoci ad assicurare loro, attraverso le nostre azioni, l’eredità di un mondo libero dalle indegnità e dalle indecenze provocate dalla povertà, dal degrado ambientale e da modelli di sv iluppo insostenibile.

  4. Come parte della nostra risposta a quei bambini, che rappresentano il nostro futuro collettivo, tutti noi, provenienti da ogni angolo del mondo e con diverse esperienze di vita, siamo uniti e mossi da una necessità profondamente sentita ed urgente  di creare un nuovo e più luminoso mondo di speranza.

  5. Di conseguenza, ci assumiamo la responsabilità collettiva di promuovere e rafforzare i tre pilastri inseparabili dello sviluppo sostenibile, la protezione dell’ambiente e lo sviluppo economico e sociale, a livello locale, nazionale, continentale e globale.

  6. Da questo Continente, culla dell’Umanità, attraverso il Piano di Implementazione e questa Dichiarazione, dichiariamo la nostra responsabilità gli uni verso gli altri, verso il resto della comunità degli esseri viventi e verso i nostri bambini.

  7. Riconoscendo che l’umanità si trova ad un bivio, siamo uniti nella decisione di effettuare un deciso sforzo per rispondere concretamente al bisogno di produrre un piano pratico e visibile che determini lo sviluppo umano e lo sradicamento della povertà.

 Da Stoccolma a Rio de Janerio a Johannesburg 

  1. Trenta anni fa, a Stoccolma, abbiamo riconosciuto l’urgente necessità di rispondere al problema del degrado ambientale. Dieci anni fa, alla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, abbiamo ribadito che la protezione dell’ambiente e lo sviluppo economico e sociale sono fondamentali per lo sviluppo sostenibile, secondo i Principi di Rio. Per raggiungere tale sviluppo abbiamo adottato il Programma Globale, l’Agenda 21, e la Dichiarazione di Rio, a cui riconfermiamo il nostro impegno. Il Summit di Rio è stato una pietra miliare per l’affermazione di una nuova agenda per lo sviluppo sostenibile.

  2. Tra Rio e Johannesburg le nazioni del mondo si sono incontrate in numerose grandi conferenze sotto l’egida delle Nazioni Unite, tra cui quella di Monterrey su Finanza per lo Sviluppo e quella Ministeriale di Doha. Queste conferenze hanno definito per il mondo una visione di ampio raggio del futuro dell’umanità.

  3. Al vertice di Johannesburg siamo riusciti a riunire un insieme diversificato di persone e punti di vista nella ricerca costruttiva di un cammino comune, verso un mondo che rispetti ed implementi la visione dello sviluppo sostenibile. Johannesburg ha riscontrato i significativi progressi compiuti per l’ottenimento di un consenso globale e di partnership tra tutte le persone del nostro pianeta.

Le sfide da affrontare 

  1. Riconosciamo che sradicare la povertà, cambiare i modelli di consumo e produzione insostenibili e proteggere e gestire le risorse naturali – basi per lo sviluppo sociale ed economico- sono contemporaneamente gli obiettivi fondamentali ed i presupposti essenziali per lo sviluppo sostenibile.Il profondo contrasto che divide la società tra ricchi e poveri ed il crescente divario tra i mondi sviluppati e quelli in via di sviluppo pongono una seria minaccia alla stabilità, alla sicurezza ed alla prosperità globali.

  2. L’ambiente globale continua a soffrire. La perdita di biodiversità continua, sempre più specie ittiche si estinguono, la desertificazione divora sempre più le terre fertili, gli effetti nocivi del cambiamento climatico sono già evidenti, i disastri naturali più frequenti e devastanti ed i paesi in via di sviluppo sempre più vulnerabili, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei mari continua a negare una vita dignitosa a milioni di persone. 

  3. La globalizzazione ha aggiunto una nuova dimensione a queste sfide. La rapida integrazione dei mercati, la mobilità del capitale e i significativi aumenti dei flussi di investimento nel mondo hanno aperto nuove sfide e nuove opportunità per il conseguimento di uno sviluppo sostenibile. Ma i benefici ed i costi della globalizzazione non sono distribuiti equamente, con i Paesi in via di sviluppo che incontrano speciali difficoltà nel sostenere questa sfida.

  4. Rischiamo di trincerarci in queste disparità globali; i poveri del mondo, fino a quando non agiremo in un modo che cambi profondamente le loro vite, potrebbero perdere la fiducia nel sistema democratico nel quale siamo impegnati, e vedere i loro rappresentanti come persone capaci solo di chiacchierare.

Il nostro impegno per lo sviluppo sostenibile  

  1. Garantiamo con determinazione di utilizzare  la nostra ricca diversità, che costituisce la nostra forza collettiva, in partnership costruttive per il cambiamento e per il conseguimento dello scopo comune dello sviluppo sostenibile.

  2. Riconoscendo l’importanza di costruire solidarietà umana, sollecitiamo la promozione del dialogo e della cooperazione tra le persone e le civiltà del mondo, prescindendo da razza,  religione, lingua, cultura, tradizione e capacità.

  3.  Accogliamo con soddisfazione l’attenzione del Summit di Johannesburg all’indissolubilità della dignità umana e siamo convinti, attraverso specifiche decisioni, scadenze e partnership, di aumentare velocemente  l’accesso a beni primari come l’acqua pulita, la salute, adeguate abitazioni, energia, assistenza sanitaria, sicurezza alimentare e protezione delle biodiversità.  Allo stesso tempo lavoreremo insieme, collaborando reciprocamente, per ottenere l’accesso alle risorse finanziarie, beneficiare dei vantaggi dell’apertura dei mercati, assicurare la capacità di intervento locale (capacity builduing), utilizzare le moderne tecnologie per portare sviluppo, assicurando il trasferimento delle tecnologie, lo sviluppo delle risorse umane, l’istruzione e la formazione al fine di  eliminare per sempre il sottosviluppo.

  4.  Riconfermiamo il nostro impegno nel prestare particolare attenzione alla lotta mondiale alle condizioni che determinano serie minacce allo sviluppo sostenibile delle nostre popolazioni. Tra queste: la fame, la malnutrizione, l’occupazione straniera, i conflitti armati, la droga, il crimine organizzato, la corruzione, i disastri naturali, il traffico di armi, i rapimenti, il terrorismo, l’intolleranza e l’incitamento a odi di tipo razziale, etnico, religioso ed altri; la xenofobia, le epidemie, le malattie contagiose e croniche, in particolare l’AIDS, la malaria e la tubercolosi.

  5. Ci impegniamo ad assicurare che l’emancipazione femminile e l’uguaglianza sessuale siano integrate in tutte le attività riguardanti l’Agenda 21, gli Obiettivi di Sviluppo (Millennium Development Goals) e il Piano di Implementazione di Johannesburg.

  6. Riconosciamo che la società globale possiede i mezzi ed ha le risorse per indirizzare a tutta l’umanità le sfide dello sradicamento della povertà e per lo sviluppo sostenibile. Insieme, intraprenderemo ulteriori passi per assicurare che queste risorse disponibili siano utilizzate nell’interesse dell’umanità.

  7. A tal fine, per contribuire al conseguimento dei nostri scopi di sviluppo, sollecitiamo le nazioni in via di sviluppo che non l’hanno ancora fatto a sforzarsi concretamente per il raggiungimento dei livelli concordati in sede internazionale dall’Official Development Assistance.

  8.  Accogliamo con soddisfazione ed appoggiamo l’emergenza per più forti alleanze e coalizioni locali, come la New Partnership for Africa’s Development (NEPAD), per promuovere la cooperazione locale, migliorare quella internazionale e promuovere lo sviluppo sostenibile.

  9.  Dovremo continuare a dedicare particolare attenzione ai bisogni di sviluppo delle Piccole Isole e dei Paesi meno sviluppati.

  10. Riaffermiamo il ruolo vitale delle popolazioni indigene per lo sviluppo sostenibile.

  11. Riconosciamo che lo sviluppo sostenibile richiede una prospettiva a lungo termine ed una larga partecipazione nell’elaborazione politica, nei ruoli decisionali e nell’implementazione, a tutti i livelli. Come partner sociali, continueremo a lavorare per la costruzione di partnership stabili con tutti i grandi gruppi, rispettandone l’indipendenza e l’importanza del ruolo.

  12. Riteniamo che le multinazionali, grandi e piccole, mentre perseguono le loro legittime attività, abbiano il dovere di contribuire all’evoluzione di comunità e società sostenibili ed eque.

  13. Inoltre, ribadiamo la nostra volontà di fornire assistenza per aumentare le opportunità lavorative, prendendo in considerazione la dichiarazione sui Principi fondamentali e del Diritto al Lavoro dell’International Labour Organization (ILO).

  14. Concordiamo sulla necessità che il settore privato operi nell’ambito di regole trasparenti e stabili per rafforzare la responsabilità pubblica delle imprese.

  15. Ci impegniamo a rafforzare e migliorare i sistemi di governo a tutti i livelli, per l’effettiva implementazione dell’Agenda 21, gli Obiettivi di Sviluppo  ed il Piano di Implementazione di Johannesburg.

Il Multilateralismo è il Futuro 

  1. Per raggiungere i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile, abbiamo bisogno di istituzioni multilaterali  ed internazionali sempre più efficaci, democratiche e responsabili.

  2. Riaffermiamo il nostro impegno ai principi ed agli scopi della Carta delle Nazioni Unite, alle norme internazionali ed al rafforzamento del multilateralismo. Riconosciamo la leadership delle Nazioni Unite come istituzione universale e rappresentativa nel mondo che potrebbe  promuovere al meglio  lo sviluppo sostenibile.

  3. Inoltre, ci impegniamo a seguire ad intervalli regolari i progressi verso il conseguimento dei nostri scopi ed obiettivi di sviluppo sostenibile.

Realizziamolo!  

  1. Concordiamo sulla necessità che il nostro sia un processo onnicomprensivo, che coinvolge tutti i maggiori gruppi e governi che hanno partecipato allo storico Summit di Johannesburg.

  2. Ci impegniamo ad agire insieme, uniti dalla comune determinazione a salvare il nostro pianeta, a promuovere lo sviluppo umano ed a raggiungere la prosperità e la pace universali.

  3. Ci impegniamo a velocizzare il conseguimento delle scadenze e degli obiettivi socio-economici ed ambientali contenuti nel Piano di implementazione di Johannesburg.

  4. Dal continente africano, culla dell’umanità, dichiariamo solennemente alle popolazioni del mondo ed alle generazioni che sicuramente erediteranno questa Terra, che siamo decisi ad assicurare che la loro collettiva speranza di sviluppo sostenibile sia realizzata.

Esprimiamo la nostra più profonda gratitudine alla popolazione ed al Governo Sudafricano per la loro generosa ospitalità e l’eccellente organizzazione del Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile.

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