NEW YORK, ASSEMBLEA
GENERALE DEL MILLENNIO
6 - 8 settembre 2000
Le Nazioni Unite alla fine
del XX secolo individuano sei sfide: Sei miliardi di esseri umani. Rapida
globalizzazione. Conflitti intrattabili. Genocidio e pulizia etnica. Lotta
contro la povertà e l'AIDS. Controllare i cambiamenti climatici. Ad esse
viene dedicata la 55° Assemblea generale del Millennio a partire dal 5
settembre 2000. Secondo il Segretario generale Kofi Annan, è essenziale che
il Vertice del Millennio offra un'opportunità per un rinnovato impegno
morale ai principi della Carta delle Nazioni Unite ed alla cooperazione
internazionale. Per preparare l'Assemblea del Millennio, sono state
organizzate cinque audizioni regionali a Beirut per l'Asia occidentale;
Addis Abeba, per l'Africa; Ginevra, per l'Europa; Santiago, per l'America
Latina e i Caraibi; e Tokyo, per l'Asia e il Pacifico.
Siamo nella grande
tradizione dell’ONU ma lontani dalle tematiche dello sviluppo sostenibile
che non è nelle priorità. Si legge nella
Risoluzione
finale, (>
vai alla traduzione in italiano) votata da tutti i 192 paesi,
soltanto che:
We
reaffirm our support for the principles of sustainable development,
including those set out in Agenda 21, agreed upon at the Rio 1992 UNCED.
Il problema centrale è la povertà inasprita dalla globalizzazione. Tutti i
Paesi avanzati vengono richiamati al rispetto dell’ODA
al 7 permille
del PIL, obiettivo stabilito 30 anni prima nel 1970, e violato apertamente
dagli Stati Uniti (nessun impegno, ribadito a Monterey nel 2002, prima del
WSSD; 0,18% nel 2017), Australia (0,5%; 0,23 nel 2017), Italia (0,29% nel
2017) in contrasto con EU che ha assicurato il suo impegno per il 2015. La
media è allo 0,35% nel 2017. EU è allo 0,51% nel 2016. L’Assemblea ( punti
19 e sgg.) impegna tutti i Paesi a una
new
global partnership to reduce extreme poverty, and set out a series of eight
time-bound targets - with a deadline of 2015 - the Millennium Development
Goals (MDGs). Il 7°
solo ambientale, è:
Ensure
the environmental sustainability.
Il metodo stabilito
dall’Assemblea del Millennio taglia fuori tutte le esitazioni e le
incertezze che avevano caratterizzato la vicenda decennale dello sviluppo
sostenibile, l’Agenda 21 e il vari Piani di attuazione. Fissa con forza 8
oviettivi prioritari, MDG, ne quantifica i
target, e dà
loro una scadenza al 2015.
Nel 2015 è stato fatto l’assessment
programmato degli MDG, pubblicato dall’UNDP nel
Millennium Development Goals Report 2015.
È manifesto che gli
obiettivi del Millennio abbiano intenzionalmente riguardato I paesi
svantaggiati. Il giudizio sugli MDG è
mixed.
Dice Ban ki-moon:
2015 is
a milestone year. We will complete the MDG forging a bold vision for
sustainable development, including a set of sustainable development goals.
And we are aiming for a new, universal climate agreement.
Alla scadenza del 2015 le Nazioni Unite decidono di trasferire il metodo MDG
allo sviluppo sostrenibile su scala mondiale e vara l’Agenda 2030. A Parigi
si fissa il nuovo
target
dell’anomalia termica per limitare il cambiamento climatico.
Risoluzione
dell'Assemblea Generale del Millennio
Nazioni Unite
New York;
settembre 2000
I. Valori e Principi
-
Noi, capi di Stato e di
Governo, ci siamo riuniti presso il Quartier Generale delle Nazioni
Unite a New York dal 6 all'8 Settembre 2000, all'alba di un nuovo
millennio, per riaffermare la nostra fede nell'Organizzazione e nel
suo Statuto quali in dispensabili fondamenta di un mondo più
pacifico, prospero e giusto.
-
Noi riconosciamo che, oltre
alle nostre personali responsabilità verso le rispettive società di
appartenenza, condividiamo una responsabilità collettiva
nell'affermare i principi della dignità umana, dell'uguaglianza e
dell'equità a livello globale. In qualità di leader, pertanto,
abbiamo un dovere verso tutti i popoli del pianeta, specialmente
quelli più vulnerabili e, in particolare, verso i bambini del mondo
intero, ai quali appartiene il futuro.
-
Noi riaffermiamo il
nostro impegno a favore degli scopi e dei principi contenuti nello
Statuto delle Nazioni Unite, che hanno dimostrato di possedere un
valore universale e al di là del tempo. Di conseguenza, la loro
importanza e capacità di ispirare sono aumentate, dal momento che le
nazioni e i popoli sono diventati sempre più interconnessi e
interdipendenti.
-
Noi siamo determinati a
costruire una pace giusta e duratura in tutto il mondo, in conformità
con gli scopi e i principi dello Statuto. Per questo riconsacriamo noi
stessi a favorire tutti gli sforzi tesi ad affermare la sovrana
uguaglianza di tutti gli Stati, il rispetto della loro integrità
territoriale e indipendenza politica, la soluzione delle controversie
con mezzi pacifici e in conformità con i principi della giustizia e
del diritto internazionale, il diritto all'autodeterminazione dei
popoli che rimangono sotto il dominio coloniale e l'occupazione
straniera, la non interferenza negli affari interni degli altri Stati,
il rispetto per i diritti umani e le libertà fondamentali, il
rispetto per l'uguaglianza di diritti di tutti senza distinzioni di
razza, sesso, lingua o religione e per la cooperazione internazionale
nel risolvere i problemi internazionali di carattere economico,
sociale, culturale o umanitario.
-
Noi reputiamo che la
sfida fondamentale che abbiamo oggi di fronte sia quella di garantire
che la globalizzazione diventi una forza positiva per tutti i popoli
del pianeta. Perché anche se la globalizzazione offre grandi
opportunità, al presente i suoi benefici sono ripartiti in maniera
decisamente disuguale, alla stessa stregua dei suoi costi. Noi siamo
consapevoli del fatto che i paesi in via di sviluppo e le nazioni con
economie in transizione debbono affrontare delle speciali difficoltà
nel rispondere a questa sfida fondamentale. Perciò, solo mediante
degli sforzi ampi e intensi tesi a creare un futuro comune, fondato
sulla nostra comune umanità in tutta la sua diversità, la
globalizzazione potrà essere resa pienamente inclusiva ed equa.
Questi sforzi dovranno prevedere politiche e misure, a livello
globale, che corrispondano alle esigenze dei paesi in via di sviluppo
e delle economie in transizione, e che siano formulate e realizzate
con la loro effettiva partecipazione.
-
Noi riteniamo che per le
relazioni internazionali nel ventunesimo secolo vadano considerati
essenziali determinati valori fondamentali. Questi valori comprendono:
-
Libertà. Uomini e donne hanno
il diritto di vivere le proprie esistenze e di crescere i propri figli
in condizioni di dignità, liberi dalla fame e dal timore della
violenza, dell'oppressione e dell'ingiustizia. Il governo democratico
e partecipatorio fondato sulla volontà delle persone è quello che
meglio garantisce il rispetto di questi diritti.
-
Uguaglianza. A nessun
individuo e a nessuna nazione dovrà essere negata la possibilità di
trarre profitto dallo sviluppo. La parità di diritti fra donne e
uomini dovrà essere garantita.
-
Solidarietà. Le sfide globali
dovranno essere gestite in un modo che ne distribuisca equamente i
costi e i pesi, in conformità con i principi fondamentali
dell'equità e della giustizia sociale. Quelli che soffrono o che
traggono minori benefici meritano di essere aiutati da quelli che
hanno ottenuto i maggiori vantaggi.
-
Tolleranza. Gli esseri umani
debbono rispettarsi gli uni con gli altri, con tutte le loro
differenza di opinioni, cultura e linguaggio. Le differenze
all'interno delle società e fra esse non dovrebbero venire né
temute, né represse, bensì essere tenute in gran conto, quale un
prezioso capitale dell'umanità. Dovrebbe essere promossa attivamente
una cultura della pace e del dialogo fra tutte le civilizzazioni.
-
Rispetto per la natura.
Dovrebbe essere dimostrata prudenza nella gestione di tutte le specie
viventi e di tutte le risorse naturali, in conformità con i precetti
dello sviluppo sostenibile. Soltanto in questo modo le
incommensurabili ricchezze offerteci dalla natura potranno essere
conservate e lasciate in eredità ai nostri discendenti. Gli attuali
insostenibili modelli di produzione e di consumo debbono essere
modificati nell'interesse del nostro benessere futuro e di quello dei
nostri figli.
-
Responsabilità
condivisa. La responsabilità per la gestione dell'economia e dello
sviluppo sociale mondiale, come pure delle minacce alla pace e alla
sicurezza internazionali, deve essere condivisa fra le nazioni del
pianeta e dovrebbero essere esercitata in maniera multilaterale. Nella
sua qualità di organizzazione più universale e più rappresentativa
del mondo, le Nazioni Unite dovrebbero giocare un ruolo fondamentale.
7. Allo scopo di tradurre
questi valori condivisi in azioni, abbiamo identificato alcuni obiettivi
fondamentali ai quali assegniamo uno speciale significato.
II. Pace, sicurezza e
disarmo
8. Noi non risparmieremo
alcuno sforzo per liberare i nostri popoli dal flagello della guerra, sia
essa all'interno o fra gli Stati, un flagello che ha reclamato più di 5
milioni di vite nello scorso decennio. Noi cercheremo inoltre di eliminare
i pericoli rappresentati dalle armi di distruzione di massa.
9. Noi decidiamo pertanto:
-
Di consolidare il
rispetto per le norme di legge negli affari internazionali e nazionali
e, in particolare, di assicurare l'adesione degli Stati Membri alle
decisioni Della Corte Internazionale di Giustizia, in conformità con
lo Statuto delle Nazioni Unite, nei casi nei quali essi sono parte.
-
Di rendere le Nazioni
Unite più efficaci nel preservare la pace e la sicurezza, garantendo
loro le risorse e gli strumenti di cui hanno bisogno per la
prevenzione dei conflitti, per la risoluzione pacifica delle
controversie, per le operazioni per il mantenimento della pace, per il
periodo post-bellico, per la costruzione della pace e per la
ricostruzione. In questo contesto, noi prendiamo nota del rapporto del
Comitato sulle Operazioni di Pace delle Nazioni Unite e richiediamo
all'Assemblea Generale di esaminare rapidamente le sue
raccomandazioni.
-
Di rafforzare la
cooperazione fra le Nazioni Unite e le organizzazioni regionali, in
conformità con le clausole del Capitolo VIII dello Statuto.
-
Di garantire il
perfezionamento, da parte degli Stati Partecipanti, dei trattati
stipulati in aree quali il controllo degli armamenti e il disarmo e
del diritto umanitario internazionale e delle normative sui diritti
umani, e di invitare tutti gli Stati a prendere in considerazione
l'opportunità di firmare e ratificare lo Statuto di Roma della Corte
Penale Internazionale.
-
Di intraprendere le
iniziative concertate contro il terrorismo internazionale, e di
aderire quanto prima possibile a tutte le relative convenzioni
internazionali.
-
Di raddoppiare i nostri
sforzi per realizzare concretamente il nostro impegno ad affrontare il
problema mondiale della droga.
-
Di intensificare i
nostri sforzi per combattere il crimine transnazionale in tutte le sue
dimensioni, compresa la tratta e il contrabbando di esseri umani e il
riciclaggio di denaro.
-
Di minimizzare gli
effetti negativi sulle popolazioni innocenti delle sanzioni economiche
imposte dalle Nazioni Unite, di sottoporre tali regimi di sanzioni a
delle revisioni periodiche e di eliminare gli effetti negativi delle
sanzioni nei confronti di terze parti.
-
Di cercare di ottenere
l'eliminazione degli armamenti di distruzione di massa, in particolare
delle armi nucleari, e di lasciare aperte tutte le possibilità per
conseguire tale obiettivo, tra cui quella di convocare una conferenza
internazionale per identificare modi per eliminare i pericoli del
nucleare.
-
Di intraprendere delle
azioni concertate per mettere fine al traffico illegale di armi
leggere e di piccolo calibro, in special modo rendendo più
trasparenti i trasferimenti delle armi e appoggiando le misure
regionali per il disarmo, tenendo conto di tutte le raccomandazioni
della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio Illegale
delle Armi leggere e di piccolo calibro.
-
Di invitare tutti gli
Stati a prendere in considerazione la possibilità di aderire alla
Convenzione sulla Proibizione dell'uso, stoccaggio, produzione e
trasferimento delle mine antiuomo e sulla loro distruzione, come pure
al protocollo emendato sulle mine alla Convenzione sugli armamenti
convenzionali.
10. Noi sollecitiamo gli
Stati Membri a rispettare la Tregua Olimpica, individualmente e
collettivamente, adesso e in futuro, e a sostenere il Comitato
Internazionale Olimpico nei suoi sforzi per promuovere la pace e la
comprensione tra gli uomini attraverso lo sport e l'ideale Olimpico.
III. Sviluppo ed eliminazione della
povertà
11. Noi non risparmieremo i nostri sforzi per liberare i nostri simili,
uomini, donne e bambini, dalla abietta e disumanizzante condizione della
povertà estrema, alla quale sono attualmente soggetti oltre un miliardo
di esseri umani. Noi ci impegniamo a rendere il diritto allo sviluppo una
realtà per ognuno e a liberare l'intero genere umano dalla necessità.
12. Noi deliberiamo pertanto di creare un ambiente - tanto a livello
nazionale quanto internazionale - che sia propizio allo sviluppo e alla
eliminazione della povertà.
13. Il successo nel raggiungere questi obiettivi dipenderà, fra le altre
cose, dal buon governo in ogni nazione. Esso dipenderà anche dal buon
governo a livello internazionale e dalla trasparenza dei sistemi
finanziari, monetari e commerciali. Noi ci impegniamo in favore di un
sistema finanziario e commerciale multilaterale che sia aperto, equo,
basato su delle regole, prevedibile e non discriminatorio.
14. Noi siamo preoccupati a causa degli ostacoli che i paesi in via di
sviluppo debbono fronteggiare per mobilizzare le risorse necessarie a
finanziare il loro sviluppo sostenibile. Pertanto noi faremo ogni sforzo
per garantire il successo dell'Evento Internazionale e Intergovernativo di
alto livello sui finanziamenti per lo sviluppo, che si svolgerà nel 2001.
15. Noi ci assumiamo inoltre l'impegno di dedicarci alle speciali esigenze
delle nazioni meno sviluppate. In questo contesto, diamo il benvenuto alla
Terza Conferenza delle Nazioni Unite sui Paesi Meno Sviluppati, che si
svolgerà nel Maggio 2001 e ci sforzeremo di assicurare il suo successo.
Noi invitiamo le nazioni industrializzate:
-
ad adottare,
preferibilmente entro l'inizio di tale Conferenza, una politica di
esenzioni doganali e di eliminazione delle quote alle importazioni
per, praticamente, tutte le esportazioni provenienti dai paesi meno
sviluppati;
-
a mettere in pratica
senza ulteriore indugio il programma migliorativo di condono del
debito per i paesi poveri fortemente indebitati e ad accordarsi per
cancellare tutti i debiti ufficiali bilaterali di tali nazioni in
cambio di un loro impegno dimostrabile a favore di una diminuzione
della povertà;
-
a concedere una
assistenza per lo sviluppo più generosa, specialmente a quelle
nazioni che stanno realmente tentando di impiegare le proprie risorse
per la diminuzione della povertà.
16. Noi siamo inoltre
determinati ad affrontare esaurientemente ed efficacemente i problemi del
debito dei paesi in via di sviluppo a basso e medio reddito, mediante
varie misure nazionali e internazionali progettate per rendere i loro
debiti sostenibili nel lungo periodo.
17. Noi decidiamo inoltre di affrontare le speciali necessità degli Stati
in via di sviluppo delle Piccole Isole, mettendo rapidamente e pienamente
in pratica il Programma d'Azione delle Barbados5 e i risultati della
ventiduesima sessione speciale dell'Assemblea Generale. Noi invitiamo
inoltre la comunità internazionale ad assicurare che, nello sviluppo di
un indice di vulnerabilità, vengano tenute in considerazione le speciali
esigenze degli Stati in via di sviluppo delle Piccole Isole.
18. Noi siamo consapevoli delle speciali necessità e dei problemi dei
paesi in via di sviluppo che non dispongono di sbocchi sul mare, e
invitiamo tanto i donatori bilaterali quanto quelli multilaterali ad
incrementare l'assistenza tecnica e finanziaria destinata a questo gruppo
di nazioni, così da soddisfare le loro specifiche esigenze di sviluppo e
aiutarle a superare gli impedimenti della geografia, migliorando i loro
sistemi di trasporto.
19. Noi decidiamo inoltre:
-
di dimezzare, entro
l'anno 2015, la percentuale della popolazione mondiale il cui reddito
è inferiore a un dollaro al giorno e la percentuale di persone che
soffrono la fame e, entro la stessa data, di dimezzare la percentuale
di persone che non sono in condizione di raggiungere o non possono
permettersi di bere acqua potabile.
-
Di garantire che, entro
la medesima data, tutti i bambini del pianeta, siano essi maschi o
femmine, siano in grado di completare il ciclo degli studi elementari
e che alle bambine e ai bambini venga garantito un accesso paritario a
tutti i livelli dell'istruzione.
-
Entro la stessa data di
aver ridotto di tre quarti rispetto ai tassi attuali la mortalità
materna e di due terzi la mortalità infantile sotto i cinque anni.
-
Di avere, per allora,
fermato, e cominciato a invertire la diffusione dell'HIV/AIDS, il
flagello della malaria e di altre importanti malattie che affliggono
l'umanità.
-
Di garantire
un'assistenza speciale ai bambini resi orfani dall'HIV/AIDS.
20. Noi decidiamo inoltre:
-
di promuovere
l'uguaglianza fra i sessi e l'assunzione di potere e responsabilità
da parte delle donne quali mezzi efficaci per combattere la povertà,
la fame e le malattie, e per stimolare uno sviluppo che sia pienamente
sostenibile.
-
Di sviluppare e
realizzare delle strategie che offrano ai giovani del mondo intero una
reale opportunità di trovare un lavoro dignitoso e produttivo.
-
Di incoraggiare
l'industria farmaceutica a rendere i medicinali essenziali più
largamente disponibili e alla portata di tutti quelli che ne hanno
bisogno nei paesi in via di sviluppo.
-
Di sviluppare un forte
rapporto di collaborazione con il settore privato e con le
organizzazioni della società civile nella lotta per lo sviluppo e
l'eliminazione della povertà.
-
Di garantire che i
benefici delle nuove tecnologie, specialmente le tecnologie
dell'informazione e delle comunicazione, siano disponibili per tutti,
in conformità con le raccomandazioni contenute nella Dichiarazione
ministeriale dell'ECOSOC.
IV. Proteggere il
nostro ambiente comune
21. Noi non dobbiamo
economizzare alcuno sforzo per liberare l'umanità intera, e sopra tutto i
nostri figli e nipoti, dalla minaccia di vivere su di un pianeta rovinato
irrimediabilmente dalle attività umane, e le cui risorse non sarebbero
più sufficienti per soddisfare le loro necessità.
22. Noi riaffermiamo il nostro sostegno ai principi dello sviluppo
sostenibile, compresi quelli indicati nell'Agenda 21, definiti in
occasione della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo.
23. Noi decidiamo pertanto di adottare in tutte le nostre iniziative
ambientali una nuova etica di conservazione e amministrazione e, quale
primo passo, noi decidiamo:
-
di compiere ogni sforzo
per garantire l'entrata in vigore del protocollo di Kyoto,
preferibilmente entro il decimo anniversario della Conferenza delle
Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo nel 2002, e di associarci nella
richiesta riduzione nelle emissioni dei gas responsabili dell'effetto
serra.
-
Di intensificare i
nostri sforzi collettivi per la gestione, la conservazione e lo
sviluppo sostenibile di tutti i tipi di foreste.
-
Di insistere per la
piena attuazione della Convenzione sulla Diversità Biologica8 e della
Convenzione per Combattere la Desertificazione in quelle nazioni che
sono colpite da una grave siccità e/o desertificazione,
particolarmente in Africa.
-
Di fermare
l'insostenibile sfruttamento delle risorse idriche, sviluppando delle
strategie per la gestione delle acque a livello regionale, nazionale e
locale, che favoriscano tanto un accesso equo che delle forniture
adeguate.
-
Di intensificare la
cooperazione per diminuire il numero e gli effetti dei disastri
naturali e di quelli causati dall'uomo.
-
Di garantire il libero
accesso alle informazioni sulla sequenza del genoma umano.
V. Diritti umani,
democrazia e buon governo
24. Noi non risparmieremo
sforzo alcuno per promuovere la democrazia e rafforzare le norme del
diritto, come pure il rispetto per tutti i diritti umani e le libertà
fondamentali riconosciute internazionalmente, tra cui il diritto allo
sviluppo.
25. Noi decidiamo pertanto:
-
Di rispettare e a
difendere pienamente la Dichiarazione Universale sui Diritti Umani10.
-
Di batterci per la piena
protezione e promozione dei diritti civili, politici, economici, sociali
e culturali per tutti in tutte le nostre nazioni.
-
Di consolidare la
capacità di tutte le nazioni di mettere in pratica i principi e le
pratiche della democrazia e del rispetto dei diritti umani, tra cui i
diritti delle minoranze.
-
Di combattere tutte le
forme di violenza contro le donne, e di tradurre in realtà la
Convenzione sull'Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione
contro le Donne.
-
Di assumere provvedimenti
per garantire il rispetto per i diritti umani dei migranti, e la loro
protezione, dei lavoratori migranti e delle rispettive famiglie, per
eliminare il crescente numero di atti di razzismo e xenofobia che si sta
verificando in numerose società e per promuovere una maggiore armonia e
tolleranza in tutte le società.
-
Di lavorare
collettivamente a favore di processi politici più inclusivi,
consentendo una reale partecipazione di tutti i cittadini in ogni
nazione.
-
Di assicurare ai media
libertà di svolgere il proprio fondamentale ruolo e il diritto del
pubblico di avere accesso all'informazione.
VI. Proteggere i
vulnerabili
26. Noi non risparmieremo alcuno sforzo per garantire che ai bambini e a
tutte le popolazioni civili che soffrono grandemente a causa delle
conseguenze di disastri naturali, genocidi, conflitti armati e altre
emergenze umanitarie, venga fornita tutta l'assistenza e la protezione
necessaria affinché essi possano riprendere una vita normale quanto prima
possibile. Noi decidiamo pertanto:
-
di ampliare e rafforzare
la protezione dei civili in emergenze complesse, in conformità con il
diritto umanitario internazionale.
-
Di rafforzare la
cooperazione internazionale, compresa la condivisione dei compiti e il
coordinamento dell'assistenza umanitaria con quelle nazioni,
nell'ospitare i rifugiati e per aiutare tutti i rifugiati e i profughi
a ritornare volontariamente alle proprie abitazioni, in condizioni di
sicurezza e dignità e ad essere reintegrati senza difficoltà nelle
società di appartenenza.
-
Di incoraggiare la
ratifica e la piena attuazione della Convenzione sui Diritti del
Bambino e dei suoi protocolli opzionali sul coinvolgimento dei minori
nei conflitti armati e sul commercio di bambini, la prostituzione
minorile e la pornografia infantile.
VII. Affrontare le
particolari necessità dell'Africa
27. Noi favoriremo il
consolidamento della democrazia in Africa e assisteremo gli africani nella
loro lotta per una pace duratura, per l'eliminazione della povertà e per
uno sviluppo sostenibile, inserendo in tal modo questo Continente nella
corrente principale dell'economia mondiale.
28. Noi decidiamo pertanto:
-
di offrire pieno
sostegno alle strutture politiche e istituzionali delle democrazie
emergenti in Africa.
-
Di incoraggiare e
sostenere i meccanismi regionali e subregionali per la prevenzione dei
conflitti e la promozione della stabilità politica, e di garantire un
flusso affidabile di risorse per le operazioni di mantenimento della
pace sul continente.
-
Di assumere dei
provvedimenti speciali per affrontare le sfide dell'eliminazione della
povertà e dello sviluppo sostenibile in Africa, tra cui la
cancellazione del debito, un migliore accesso ai mercati, un aumento
dell'Assistenza Ufficiale allo Sviluppo e dei maggiori flussi di
investimenti esteri diretti, come pure i trasferimenti di tecnologia.
-
Di aiutare l'Africa a
costruire la propria capacità di affrontare la diffusione della
pandemia di HIV/AIDS e di altre malattie infettive.
VIII. Rafforzare le
Nazioni Unite
29. Noi non risparmieremo alcuno sforzo per rendere le Nazioni Unite uno
strumento più efficace per raggiungere tutte queste priorità: la lotta
per lo sviluppo di tutti i popoli del pianeta, la battaglia contro la
povertà, l'ignoranza e la malattia; la sfida all'ingiustizia; la lotta
contro la violenza, il terrore e il crimine; e la lotta contro il degrado
e la distruzione della nostra casa comune.
30. Noi decidiamo pertanto:
-
Di
riaffermare la posizione centrale dell'Assemblea Generale quale
principale organismo deliberativo, politico e rappresentativo delle
Nazioni Unite, e di metterla in condizione di rivestire tale ruolo in
maniera efficace.
-
Di
intensificare i nostri sforzi per raggiungere una riforma di vasta
portata del Consiglio di Sicurezza, in tutti i suoi aspetti.
-
Di
rafforzare ulteriormente il Consiglio Economico e Sociale,
capitalizzando sui suoi recenti risultati per aiutarlo a svolgere il
ruolo riconosciutogli nello Statuto.
-
Di
rafforzare la Corte Internazionale di Giustizia, allo scopo di
garantire la giustizia e il rispetto delle leggi negli affari
internazionali.
-
Di
incoraggiare consultazioni regolari e il coordinamento fra i
principali organismi delle Nazioni Unite nello svolgimento delle
rispettive funzioni.
-
Di
garantire che l'Organizzazione disponga, su basi tempestive e
prevedibili, delle risorse di cui ha bisogno per svolgere i propri
mandati.
-
Di
incitare il Segretariato a fare il migliore uso di tali risorse, in
conformità con regole chiare e procedure concordate dall'Assemblea
Generale, nell'interesse di tutti gli Stati Membri, adottando le
migliori pratiche di gestione e le migliori tecnologie disponibili e
concentrandosi su quei compiti che riflettono le priorità concordate
dagli Stati Membri.
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